Tirocinio all’estero: come muoversi?

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In questi ultimi anni, il numero di ragazzi alla ricerca di un tirocinio è aumentato in maniera sproporzionata: il mondo del lavoro è diventato sempre più competitivo e tanti giovani laureati, terminata l’Università, si trovano spesso in difficoltà a trovare un lavoro appagante e decentemente retribuito. Ecco perché molti di loro, durante gli anni universitari, decidono di dedicare un perido (generalmente dai tre ai sei mesi) al cosiddetto “stage”, ovvero un tirocinio presso un’azienda o un ufficio, grazie al quale si possono migliorare le famose soft skills e certe abilità pratiche che è spesso impossibile apprendere rimanendo in aula.

La ricerca di un tirocinio, specialmente quando si volge lo sguardo all’estero, non è semplice ma nemmeno impossibile. Basta seguire alcune mosse, che andremo ora ad analizzare, per rendere il lavoro meno complesso.

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Il primo passo da seguire è la scelta dell’area lavorativa sulla quale focalizzarsi: ad esempio, siete studenti di giurisprudenza o scienze politiche? Allora provate a cercare delle opportunità negli studi legali, tribunali o uffici giudiziari. Il vostro percorso scolastico deve essere attinente all’ambiente lavorativo in cui volete inserirvi, altrimenti le possibilità di essere selezionati si riducono.

In secondo luogo è necessario preparare un curriculum, cosa che non è mai una passeggiata, soprattutto quando si è ancora studenti e non si hanno sufficenti esperienze lavorative alle spalle. Il consiglio più importante è quello di valorizzare al massimo ogni attività svolta in passato, che si tratti di un corso di formazione o di un piccolo lavoro, in modo tale da dimostrare intraprendenza e passione per ciò che si è svolto.

Dal momento che siamo intenzionati a mandare il nostro curriculum all’estero, è fondamentale farne una copia in inglese, il più possibile sintetica, chiara e completa (sono caratteristiche molto apprezzate nei paesi anglofoni).

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Infine, una volta trovate le aziende a cui rivolgerci e tradotto il nostro curriculum in inglese, giunge il momento del contatto: è importante scrivere delle e-mail strutturalmente ben organizzate ma non troppo “cariche” di parole, altrimenti il destinatario potrebbe scartare a priori testi troppo lunghi che gli farebbero perdere tempo prezioso al suo lavoro.

Molti esperti consigliano di strutturare il messaggio nella seguente maniera: inizialmente ci si presenta, ovvero si racconta, molto brevemente, chi siamo e cosa facciamo nella vita, in seguito si spiega il motivo dell’e-mail e il perché si è intenzionati a svolgere un tirocinio per tale azienda/ufficio, infine si domanda la loro disponibilità ad accettare la proposta di stage e, in conclusione, si invia in allegato il curriculum (rigorosamente in inglese!).

L’e-mail deve essere scritta con un tono formale, in primis perchè non si conosce direttamente il destinatario e poi perchè ci si sta muovendo in un contesto professionale; vi consiglio di seguire le indicazioni presenti su questo link per scrivere una perfetta e-mail formale in inglese.

Per terminare, non resta che attendere, incrociare le dita e, soprattutto, non disperare se non si riceve immediatamente una risposta! Solitamente passano alcuni giorni prima che le e-mail ottengano un riscontro e, nel caso in cui non si riceva alcuna risposta, significa che si cercherà un altro destinatario per il proprio tirocinio 🙂

In bocca al lupo!

 

Greta Gontero

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